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LABoratorio di Tecniche Antropologico Esistenziali • Giovedì 9 agosto

07/08/2018

giovedì 9 agosto • dalle ore 14

Picinisco • Prati di Mezzo

 

LABoratorio di Tecniche Antropologico Esistenziali

 

Cosa hanno in comune la meditazione, l’eremitismo, il trekking , e le attività outdoor? Pratiche molto differenti fra loro, tuttavia in stretta relazione poiché come nelle ritualità iniziatiche primitive si basano su un concetto comune quello del “distacco” e “abbandono” e prevedono un ritorno nella collettività con una coscienza del proprio esistere nuova e più profonda, capace di operare in modalità positive verso se stessi ed il proprio gruppo di appartenenza.

 

Per trovare quello che nelle discipline orientali viene detto “Samadhi” e nel cristianesimo “Stato di Grazia” è necessario staccarsi da tutto ciò che ci lega ad un orizzonte consumistico delle cose ed aumentare il proprio bagaglio percettivo, ed in questo gli stimoli offerti dalla natura sono una ottima risorsa per riuscire a sviluppare quell’orizzonte cognitivo sul quale è possibile porre in opposizione l’Io, frutto delle nostre esperienze sensibili ed il nostro Se; quella realtà interiore che appartiene ad ogni individuo ma che molto spesso viene perso di vista.

 

Questo interessante laboratorio è la breve sinossi dei temi trattati nel volume “Dalla Roccia al Samadhi”, frutto del lavoro del Dott. Damiano Tullio sviluppato in anni di studi sul campo di carattere antropologico e di consulenza filosofico esistenziale, legati alla pratica attiva di attività montane quali il Trekking, lo Yoga, l’Arrampicata e l’Alpinismo. Questo lavoro si propone di esplorare dal punto di vista teorico e pratico proprio alcune di queste tecniche esistenziali per mettere in comunicazione l’individuo con Se stesso utilizzando il rapporto archetipico che lo unisce alla natura. È importante sperimentare e comprendere l’importanza e la profondità di gesti come il respiro, o il processo cognitivo del guardare, vedere e osservare; capire l’importanza del cammino in natura come percorso iniziatico e l’avventura come conquista dei propri orizzonti interiori; sperimentando il senso di abbandono nella natura e la conquista della fiducia in chi ci accompagna in questo percorso, affidando la propria fiducia ai componenti del gruppo.

 

Dalla Mente al Movimento

 

Le attività trattate in questo laboratorio prevedono il loro svolgimento all’aperto una prima parte essenziale riguarda l’ascolto, basata sulla percezione del proprio corpo, un ascolto di natura interna ed esterna. L’ascolto interno prevede una analisi attenta attraverso tecniche specifiche del proprio respiro che conduce ad un controllo e scoperta delle proprie mappe interiori, dei propri sentimenti ed emozioni.

 

In questa fase viene conferita una particolare importanza all’approccio visivo, durante questi esperimenti meditativi viene utilizzata la tecnica del Trataka, una meditazione guidata che si basa sulla osservazione profonda di un oggetto (in questo caso sceglieremo un elemento naturale come foglie, rami e pietre) per acuire capacità analitiche profonde legate all’attenzione.

 

L’ascolto esterno invece si basa sulla contestualizzazione del proprio corpo in relazione all’ambiente circostante, la scoperta degli spazi e come attraversarli imparando l’arte del camminare consapevolmente; una tecnica terapeutico-esistenziale molto utilizzata in Francia, Inghilterra ed USA dove l’individuo impara a conoscere se stesso attraverso lo spazio praticando esercizi molto diversi fra loro che vanno dal camminare senza senso ma in relazione a quelli che sono gli stimoli visivi, camminare all’indietro, camminare ad occhi chiusi, camminare bendato guidato da un proprio compagno e correre.

 

Dopo questo passaggio cruciale del camminare guidato da qualcuno, si entra nell’area del “rituale iniziatico”, parte essenziale del laboratorio in cui entra in gioco il rapporto fra individuo e collettività, qui vengono affrontati numerosi esperimenti che riguardano l’interazione fra i singoli di un gruppo.

 

La fiducia, l’autoaffermazione, la cooperazione, l’empatia, sono i temi principali di questa fase di lavoro, per sviluppare nello studente la capacità di comprendere “l’Altro” e sapersi affidare ad esso.

 

Imparare ad Imparare

 

Il laboratorio di Eco-Tecniche essendo di natura esperienziale si basa sulla capacità del singolo di saper assorbire saperi e tecniche attraverso il vissuto attivo con la natura e gli individui che lo circondano. Creando come risultante una autconsapevolezza della propria percezione dell’individualità.

 

È importante considerare che il processo di saperi acquisiti attraverso una didattica di carattere metacognitivo con approccio filosofico esperienziale si articola in tre passaggi essenziali:

 

Dichiarativo (Sapere)

 

Procedurale (Saper Fare)

 

Pragmatico ( Sapere perché e quando fare)

 

Queste tre fasi ormai ben note alla moderna pedagogia, affondano le loro radici in dottrine filosofiche millenarie che hanno condizionato il pensiero moderno. Basti pensare che nella millenaria meditazione di stampo Buddista si attua la praxis dei quattro passaggi :

 

KIO- Obiettivo

 

CHI- Saggezza

 

GYO – Azione

 

I – Risultato

 

Ci troviamo quindi ad affrontare con un moderno approccio scientifico alcuni temi cari all’uomo durante tutta la sua storia, quel bisogno di auto interpretazione delle proprie capacità e del proprio esistere nei confronti del mondo esterno. In questo caso il mondo esterno è rappresentato dal “ Gruppo” e “La Natura”, viene dunque abbattuto quel muro di “Io” endogeno ed “altro” esogeno, spesso generatore di conflitti.

 

Un laboratorio di questo tipo mira alla acquisizione di competenze attraverso una didattica frontale esistenziale, basata su esempi esperibili dai singoli individui che sperimentano per conoscere, e conoscono per conoscersi.

 

Mirando alla acquisizione di competenze specifiche relative ai temi trattati quali: la collocazione dell’uomo nella natura dalla sua primitività al mondo contemporaneo, il rito iniziatico, la meditazione in quanto elemento di autocoscienza, il ruolo dell’arte, del gioco e della collettività tribale; si sviluppano competenze trasversali bel più utili quali il senso si iniziativa, la leadership, la interrelazionalità, l’empatia, ed altri importanti saperi in seguito elencati.

 

Competenze Trasversali

 

Comprensione del valore simbolico archetipico del rapporto Uomo – Natura

Autoaffermazione del proprio essere

Cognizione del singolo in relazione alla propria individualità e il suo ruolo in un dato ambiente e contesto culturale

Acquisizione del senso di autoconsapevolezza ed autoaffermazione

Acquisizione del processo cognitivo Pensare, Agire, Essere

Senso di iniziativa del singolo e coinvolgimento del gruppo

Mediazione ed interrelazione fra i singoli componenti del gruppo

Relazionalità in ambito interpersonale ed interculturale

Capacità di apprendimento dei singoli attraverso l’azione sociale della contrapposizione di individui diversi fra loro per derivazione culturale, sociale ed economica

Competenze di Contesto

 

Acquisizione di saperi legati al Training Autogeno

Fondamenti principali di Respiro Profondo e Pranayama

Avvicinamento alla Meditazione

Focalissazione ed Attenzione

Processo di Autoconsapevolezza e Controllo

Capacità di gestire stati emotivi (stress, ansia, paura)

Contestualizzazione del ruolo Uomo – Natura

Comprensione della natura come elemento terapeutico

Percezione della propria individualità nel gruppo

Capacità di Cooperazione in gruppo

Sviluppo delle capacità Socio-Affettive nel gruppo

Sviluppo della componente Empatica

Acquisizione di Problem Solving

Costo di Partecipazione Euro 20